Se ci fossi tu m’insegneresti a tenere salda l’attenzione, a non farla sfilacciare dalle associazioni mentali che si producono quasi incontrollate, quando leggo un libro o cammino per strada. Da quando son stato male, infatti, non riesco a leggere più di qualche pagina di seguito, a volte la mente devia dopo poche righe, finendo sui fili che corrono da un’idea all’altra. Ora, poi, sto privilegiando i saggi, che si prestano meglio a una lettura frammentaria, dove anche un paragrafo può essere oggetto di riflessione, che può condurre anche a sviluppi imprevisti che rimandano ad altre pagine di libri che non immaginavo. Tutto un percorso complicato, insomma, come del resto è diventata la mia vita negli ultimi anni. I ricordi e le immagini mi abitano disordinati, ognuno reclamando la sua razione, ma ora le risorse le vorrei per me. La tua presenza farebbe ordine: col tuo sguardo assoluto, col tuo respiro, con la tua voce.