Se ci fosse un antidoto, una cura. Una pozione, una soluzione da bere, che possa cambiarmi. Le pratiche dissolute le ho perse da tempo, c’è una vita lavorativa in mezzo, con l’esercizio di sopravvivenza che m’ha trascinato attraverso tutto, assuefacendomi e scolpendo la mia forza desiderante. Che non riesco ancora a neutralizzare, o indebolire, ma che dico?, nemmeno a scalfire. Quasi niente si smussa, tutto è forte come prima, potente, e mi chiedo perché questo desiderio, questa forza che non si placa: è la convinzione che la bellezza possa bastare, risolvere, risanare, forse perché nel mio mondo dev’essere così.