In fondo è la tua semplice presenza a ristorarmi. Sapere che ci sei, anche se non posso toccarti o prenderti per mano, o abbracciarti, mi dà gli strumenti per riprendere coscienza. Di me, del mio esserci e del suo senso. Delle mie capacità, che escono dall’istinto, come accade a te. Della necessità ineludibile di lasciare un segno. Perché guardarti mi ricostruisce, pezzo per pezzo: mi mostra come ci si può muovere nel mondo, solo volendolo. E come si può amare e proteggere chi è vicino. E come si può essere con passione, con metodo, con disciplina, con la forza dell’intelligenza e dell’equilibrio. E come si può vivere col talento senza lasciarsene intimidire, con naturalezza e convinzione. Come si può essere sereni, solo volendolo.