Già mi avevano avvertito che da scrittore a Vate il passo è breve: basta saperlo compiere. Con il successo del libro, era facile che venissero a interpellarmi perché dessi un parere sull’ingiustizia sociale o sulla situazione politica del Paese. Era sufficiente che il libro scalasse le classifiche (davvero, non per finta) e vendesse centinaia di migliaia di copie, non importava se fosse leggero o pesante l’argomento. Be’, non è accaduto, ma mi hanno infilato in un salotto televisivo in cui si parla di amore e tradimento, di stabilità e instabilità della coppia, dei guai e affanni dell’essere un vip. Tutto sommato me la sono cavata, a tratti son stato addirittura brillante, anche se faticavo un po’ a capire gli argomenti. Poche idee, ma confuse e declinate nei modi più svariati: questo sistema di solito funziona.