Qui si continua ad andare avanti, ma la finalità non s’intravede. Il termine ultimo, nel senso di “scopo” al quale dovrebbe tendere una vita. Altrimenti diventa attività biologica che s’aggancia alle contingenze, quelle prodotte dal combinato disposto dei fenomeni naturali e artificiali che si manifestano quotidianamente. Quelli dai quali non si può prescindere, che ci condizionano irrimediabilmente, a meno che si decida di immergersi in una realtà fittizia. Dunque, coltivare la freddezza può essere un buon modo per riuscire a sopravvivere. Una distanza calcolata verso le cose che accadono e quelle che si agitano nella testa, come reazione fisio-chimica ai fenomeni esterni. La freddezza anche verso le persone, quelle che ci si rivolgono con ogni intento, che è per lo più negativo, secondo le caratteristiche di base del vivere sociale.