Sai, stamattina — dopo essermi riaddormentato, cosa che ogni persona saggia dovrebbe fare, se disgraziatamente apre gli occhi — ho sognato di trovarmi in una facoltà universitaria, sicuramente umanistica e sicuramente a Bologna, perché i locali erano vetusti, con percorsi labirintici. Frequentare una facoltà umanistica era il mio sogno reale, ma purtroppo me ne resi conto mentre già ne frequentavo una tecnica. Comunque, in questo sogno a un certo punto ho dovuto scalare alcuni gradini altissimi, e la cosa non mi stupiva, data l’antichità dei luoghi. Mi piaceva molto trovarmi lì, visto che era un’università. Poi sono finito nella Biblioteca, un luogo ugualmente labirintico e più enigmatico: volevo uscirne, ma qualcuno, fra le persone che incontravo, mi diceva: “Sì, ma per farlo devi compilare il foglio d’uscita…”, e lo diceva in un tono non rassicurante, come se volesse avvisarmi della grave complessità dell’operazione. Nei miei sogni le difficoltà paiono sempre crescere, quando s’avvicina il momento del risveglio. Stamattina, poi, mi son trovato a dormire un’ora in più, e da qui sono cominciati i guai.