Francis Bacon incarna questo, in certe sue rappresentazioni, l’urlo dell’annientamento graduale, del non esserci quasi più, dell’essere mangiati dall’insensatezza del biologismo umano. Essere divorati da una tenia che assorbe pian piano, per trasformare in nulla, un nulla rielaborato a partire dal magma primordiale e che alla fine non porta da nessuna parte.