Com’è noto, una quindicina d’anni fa il rocker Luciano Ligabue ha sfruttato il grande successo regalatogli dalle vastissime platee di fans per tentare di avviare una “collaterale” carriera letteraria.
L’esordio fu nel 1997, con la raccolta di racconti Fuori e dentro il borgo, che vinse il Premio Elsa Morante e il Premio Città di Fiesole. L’artista, dunque, si scoprì anche “narratore delle pianure” – sulla scia del padre nobile Gianni Celati – nella terra situata “tra la via Emilia e il West”.
Il primo romanzo arriva nel 2004, col titolo La neve se ne frega (“I canguri” Feltrinelli). Il libro viene presentato a Torino da Francesco Piccolo (al cui romanzo Il tempo imperfetto quest’opera è palesemente ispirata, per la trovata di terza mano dell’età umana che procede al contrario, con la matrice originale che risale al maestro Philip K. Dick); a Roma da Alessandro Baricco; a Milano da Fernanda Pivano. La mobilitazione di questi ultimi “mostri sacri”, nel sostegno al rocker-scrittore, fa pensare a un disegno di marketing non improvvisato e ben strutturato, che inevitabilmente ha dato i suoi frutti in termini di vendite e di classifica. Continue reading
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