Da Uomini Beta:
[…]
- l’acquisizione di potere politico, economico-finanziario e culturale a colpi di quella che si potrebbe chiamare meritocrazia forzosa delle quote rosa. Si dice: Tecnicamente, l’imposizione delle quote rosa è ingiusta e anche brutta e cattiva perché viola i principi di uguaglianza e democrazia, ma è un male necessario e quindi non ci piace, però la pretendiamo. Perché crediamo nell’uguaglianza e nella democrazia. (Non è logico? Chi se ne importa, la logica è superata, è un retaggio patriarcale.)
- la ridefinizione del ruolo domestico femminile, argomento che nei circoli dalemiano-lacaniani di “maschi evoluti antisessisti” (in realtà femministi, nonostante i mille distinguo di lana caprina) e tra le femministe con pedigree filosofico viene astutamente mimetizzato sotto l’etichetta di “questione della cura”. Che si riassume così: Noi donne abbiamo avuto cura degli uomini e dei figli per millenni, ora basta, siamo stufe di essere vostre schiave, lavapanni e lavapiatti. Insomma, direbbe Totò, non siamo i vostri elettrodomestici inox.
Tutto il resto – dibattito sui femminicidi, leggi antiviolenza, affidamento condiviso o meno, insegnare ai maschietti ad accendere la lavatrice e a frignare quando al cinema vedono una scena d’amore – è strumentale e rientra in queste due direttive supreme, l’Operazione Barbarossa del femminismo italiano nei prossimi decenni.
Nel caso 1), stiamo già vedendo come qualsiasi insuccesso femminile sulla scena pubblica, anche se eventualmente dovuto a mancanza obiettiva di capacità o a sconfitta elettorale avvenuta secondo le regole, venga puntualmente attribuito a discriminazione e maschilismo grazie alla nuova parola d’ordine “Questo non è un paese per donne”. (Gli slogan e le frasi fatte, come “Uomini che odiano le donne”, “Adesso i maschi devono piangere” ecc., sono armi potenti e non richiedono l’uso del cervello: ne sapevano qualcosa Orwell e Goebbels). Qualsiasi fallimento di film, libro, popolarità televisiva, candidatura politica o simile è spiegato in questi termini: se la donna X non ce l’ha fatta, è perché è stata ostacolata/discriminata/vittimizzata/complottata in quanto donna. Non c’è bisogno di indagare ulteriormente. Non c’è bisogno di verificare se la donna X fosse davvero competente/abile/dotata di talento.[…]
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